La materia, i suoni, i colori dei prodotti sui banchi, … il mercato è teatro di socialità e finestra aperta sulla realtà agroalimentare del territorio circostante. Sono un frammento d'altro nello spazio urbano, hanno in sé l'eco della campagna coltivata, della natura umanizzata dal lavoro dell'uomo di cui sono avamposto e vetrina: nel mercato il profumo della terra abita interni alla scala urbana, strade e piazze. Ha analogie con i giardini, brano di naturalità umanistica nella città di pietra. Entrambi fanno presente che "l'altro" non è estraneo né straniero, ma che noi stessi siamo quell'altro. Oltre ai mercati generali ogni città è animata da numerosi mercati rionali, che scandiscono il tempo dello spazio della spesa, variabile e in continuo movimento, ciò sarà visualizzato in mappe della città di Milano. Gualtiero Marchesi nasce in una stanza dell'Hotel di famiglia, il Mercato, che prendeva il nome dal mercato ortofrutticolo accanto al quale era situato. Questo contesto verrà evocato con delle foto d'epoca e grazie ai quadri di Giancarlo Vitali.

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